Follie nella Pubblica amministrazione: il governo stanzia nuovi miliardi, i sindacati protestano - EVENTI NEWS

giovedì 19 novembre 2020

Follie nella Pubblica amministrazione: il governo stanzia nuovi miliardi, i sindacati protestano

 


pubblica amministrazione

Il governo stanzia altri miliardi per la Pubblica amministrazione, eppure i sindacati minacciano lo sciopero. E’ la contraddizione che emerge fra mosse del governo e dei sindacati sulla Pubblica amministrazione. Tutti i dettagli

Il governo stanzia altri miliardi per la Pubblica amministrazione, eppure i sindacati minacciano lo sciopero.

E’ la contraddizione che emerge fra mosse del governo e dei sindacati sulla Pubblica amministrazione.

Vediamo che cosa è successo.

Un fondo contenuto nel disegno di legge della manovra finanziaria, mette a disposizione 3,63 miliardi dall’anno prossimo al 2033, con una stabilizzazione da 315,4 milioni annui da quell’anno, per le assunzioni che i ministeri e la Pubblica amministrazione centrale in genere potranno portare avanti in deroga alle regole generali che limitano spesa e turn over, scrive il Sole 24 Ore.

Eppure le organizzazioni sindacali del pubblico impiego sbuffano. Sul merito e in particolare sul fronte della Pa, le sigle di categoria Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl e Uil-Pa si dicono pronte a mettere in campo lo sciopero dei settori pubblici, perché – sostengono – sulle assunzioni ed il rinnovo dei contratti nella Pubblica amministrazione nella manovra “non ci sono risposte adeguate” e reclamate da tempo.

“Il Governo ci chiama al confronto dopo l’approvazione della legge di Bilancio e dopo averla illustrata sui social”, dice il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, prima dell’incontro non ancora cominciato in serata, esprimendo così la protesta del sindacato: “In coerenza con i metodi del governo anche noi diffonderemo subito le nostre posizioni e proporremo al governo lo streaming dei nostri confronti”. Metodo che non piace neanche a Cgil e Cisl.

Il confronto poi – sottolinea una ricostruzione dell’Ansa – dei segretari generali Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Pierpaolo Bombardieri, con il presidente del Consiglio ed i ministri del Lavoro, dell’Economia e dello Sviluppo economico, Nunzia Catalfo, Roberto Gualtieri e Stefano Patuanelli. Con Gualtieri che sottolinea come la manovra “potrà essere per certi aspetti potenziata. Rafforzeremo – dice parlando nel corso della riunione – l’intervento sia sul 2020 che sul 2021 attraverso lo scostamento di bilancio”: In un quadro che “va letto nell’intreccio” con il Recovery plan e i decreti ristori. E che, dunque, avrà anche altri spazi di confronto.

Sulla Pubblica amministrazione, invece, va avanti la mobilitazione. “Da anni chiediamo di mettere a fuoco la grave emergenza occupazione nelle pubbliche amministrazioni”, dicono i rispettivi segretari generali di Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl e Uil-Pa, Serena Sorrentino, Maurizio Petriccioli, Michelangelo Librandi e Nicola Turco, e neanche sul fronte contrattuale “il governo ha scelto di investire” per rilanciare una riforma “urgente e necessaria del sistema di classificazione e un grande piano di riqualificazione del personale”.

I sindacati rimarcano che sono “poche le risorse per il salario”. Non ci sta la ministra della Pa, Fabiana Dadone, che parla di atteggiamento “fuori scala” dei sindacati e rivendica come i fondi messi in campo siano “senza precedenti” e rispondano “ad esigenze concrete e dettagliate”. E, sottolinea, “sono al lavoro con il Mef per valorizzare il più possibile il lavoro all’interno della macchina dello Stato che sempre più sta puntando su formazione continua, digitalizzazione, smart working e semplificazione amministrativa”.

Per i sindacati, invece, allo stato attuale, rispetto alle dichiarazioni del governo delle scorse settimane, “non si intravede quella svolta necessaria” e dicono “basta all’opera di svalorizzazione”. Si preparano così “alla mobilitazione generale: è ora di cambiare la Pa e di farlo con chi rappresenta il lavoro. O ci sarà il tavolo del governo con le categorie per recuperare le risorse necessarie al cambiamento o continueremo nella nostra azione di lotta”, avvertono, rimarcando che in questa situazione di emergenza del Paese “i lavoratori pubblici hanno agito con grande responsabilità”.

ECCO UN ESTRATTO DELL’ARTICOLO ODIERNO DEL SOLE 24 ORE:

“Un capitolo particolarmente ricco è quello che la nuova manovra dedica al pubblico impiego. Che nel titolo 14 del disegno di legge trova non solo risorse ulteriori per il rinnovo contrattuale. Ma anche un fondo, nuovo anche nel meccanismo, che mette a disposizione 3,63 miliardi dall’anno prossimo al 2033, con una stabilizzazione da 315,4 milioni annui da quell’anno, per le assunzioni che i ministeri e la Pubblica amministrazione centrale in genere potranno portare avanti in deroga alle regole generali che limitano spesa e turn over. Un primo pacchetto di nuovi ingressi viene già dettagliato dal testo della manovra. Che prevede per esempio 3.280 assunzioni nella giustizia, 140 al ministero delle Politiche agricole, 250 al Viminale, 142 al ministero della Salute, 550 alle Ragionerie territoriali dello Stato, 61 all’agenzia nazionale delle erogazioni in agricoltura e così via. Le Pa del Sud potranno poi assumere nei prossimi tre anni 2.800 persone (126 milioni di spesa annua) per la gestione dei fondi europei.

Almeno a leggere il testo della manovra, insomma, il pubblico impiego non sembra toccato dalla crisi occupazionale e di reddito che sta travolgendo quasi tutti i settori del privato. Anzi. Nella manovra ci sono i 400 milioni aggiuntivi promessi qualche settimana fa dal governo che portano a 3,8 miliardi lo stanziamento complessivo per il rinnovo contrattuale relativo al 2019/2021. Il bilancio statale, come sempre, raccoglie i fondi necessari al contratto delle pubbliche amministrazioni centrali. Per quel che riguarda invece regioni, enti locali, università e sanità, invece, saranno i bilanci autonomi territoriali a dover trovare le risorse necessarie a garantire ai dipendenti gli stessi aumenti previsti al centro. Il costo totale per la finanza pubblica sale di conseguenza a quota 6,7 miliardi”.

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