di Gianluca Zappa
Risultati a sorpresa nell’assemblea di redazione al Sole 24 Ore sul voto di fiducia per il direttore del quotidiano confindustriale Fabio Tamburini: 97 favorevoli al cdr, 16 contrari, 19 astenuti; in 38 non hanno votato contestando in una lettera al comitato di redazione la regolarità delle procedure.
Continua ad essere spaccata la redazione del Sole 24 Ore, come aveva anticipato Start Magazine la mattina del 18 novembre.
Il voto dell’assemblea di redazione – indetta per esprimere il “gradimento” al direttore Fabio Tamburini come chiesto in maniera polemica dal comitato di redazione – ha certificato la spaccatura, che per certi versi è clamorosa.
Questi infatti i risultati dell’assemblea, secondo le indiscrezioni raccolte da Start Magazine: 200 aventi diritto al voto, 97 favorevoli al cdr, 16 contrari, 19 astenuti, 2 schede bianche, 1 voto nullo.
Ma vanno anche considerati i 38 giornalisti che non hanno partecipato al voto contestando in una lettera al comitato di redazione la regolarità delle procedure.
Nei giorni scorsi il direttore è stato accusato in un comunicato di avere fatto del giornale, in sostanza, l’house organ di Confindustria, che controlla il gruppo Sole 24 Ore.
La risposta di Tamburini è stata tranchant: “Chi mi conosce sa che i firmatari del comunicato dovrebbero provare qualche vergogna”.
Una reazione che ha inviperito i membri del comitato di redazione del quotidiano economico-finanziario.
(articolo aggiornato alle ore 21,30)
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QUI LA RICOSTRUZIONE DELLE TENSIONI
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COMUNICATO CDR DEL 15 NOVEMBRE
Il Sole 24 Ore di oggi ospita uno speciale di quattro pagine dal titolo «Il coraggio del futuro», che contiene cinque articoli a firma di alti esponenti di Confindustria.
Si tratta della seconda di due puntate (la prima è di domenica scorsa), con una struttura praticamente identica, annunciate con un intervento del presidente di Confindustria, Carlo Bonomi sul quotidiano del 5 novembre. In totale, fanno otto pagine e undici articoli firmati dal nostro editore nel giro di pochi giorni.
È un record per noi, ma non un fenomeno isolato in queste settimane, perché da inizio mese a oggi il quotidiano ha ospitato 25 tra interviste e interventi di alti esponenti di Confindustria. Nei giorni scorsi abbiamo espresso al direttore tutta la nostra contrarietà a un’iniziativa di questo tipo e, più in generale, a quella che consideriamo una deriva pericolosa. Le ragioni sono di ordine organizzativo, perché ci lascia più che perplessi la scelta di appaltare parte rilevante del quotidiano a interventi esterni, escludendo oltretutto i giornalisti dalla sua realizzazione.
Ma la ragione più rilevante è di merito. Da sempre siamo contrari alla scelta di ridurre il giornale a un house organ, sul quale i contenuti scelti dal nostro editore vengono inseriti in quantità smodata, senza filtro e senza mediazione dei giornalisti. Siamo ben consapevoli di avere un editore ingombrante, con il quale non è semplice fare i conti. Proprio per questo riteniamo che l’autonomia della redazione e del lavoro di ciascuno di noi va prima rigorosamente affermata, poi puntigliosamente difesa. Dal nostro punto di vista, allora, iniziative come quella di oggi rischiano solo di fare aumentare il disincanto dei lettori, giustamente poco interessati alla lettura di un bollettino confindustriale, e di svalutare la nostra testata, la cui autorevolezza è per noi (ma così dovrebbe essere anche per l’editore) il patrimonio più importante da difendere.Continueremo a vigilare su quanto avverrà in futuro, sperando che i limiti della decenza non vengano più superati.
Il cdr
Risposta del direttore: Chi mi conosce sa che i firmatari del comunicato dovrebbero provare qualche vergogna (fta)
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Premesso che in Assemblea non sono state votate le modalità di votazione per la mozione sul “gradimento” (non sfiducia) al direttore, ma ne è stata data una comunicazione veloce en passant alla fine dell’assemblea da Giovanni Negri, quando si stava per votare la mozione sul comunicato, e vista l’incredibile velocità con cui avete proceduto, senza dare il tempo di fare obiezioni, peraltro adottando una modalità che in una precedente assemblea era stata già esclusa (il voto presso la Lombarda), ci troviamo qui all’ultimo momento a chiedervi di sospendere il voto e, per essere corretti, convocare un’assemblea che ne stabilisca le modalità. Come è già stato segnalato in una precedente mail il meccanismo scelto non garantisce la libertà e la segretezza del voto e neanche la certezza degli esiti. Vediamo perché. Il presidente della Lombarda non è un soggetto tenuto, in virtù di tale ruolo, al segreto. Quindi tutto sarebbe rimesso al suo buon cuore: non si procede così per una votazione ufficiale. Siccome per la segretezza del voto inoltre non sarà possibile l’accesso alle schede, in realtà, pure con tutta la fiducia nel soggetto individuato come deputato allo spoglio, non ci sarà nessuna certezza dell’esito.
La procedura è quindi del tutto illegittima perché le caratteristiche dei meccanismi del voto non ne garantiscono né la certezza degli esiti, né la segretezza. Ribadiamo anche collettivamente che le considerazioni che precedono non comportano nessuna valutazione personale circa il presidente della Lombarda.
Per i motivi che precedono non parteciperemo al voto al quale non riconosciamo alcuna validità e rispetto ai cui esiti ci riserviamo l’impugnazione in ogni sede.
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