Come e perché la Francia proroga restrizioni e aiuti anti Covid - EVENTI NEWS

venerdì 13 novembre 2020

Come e perché la Francia proroga restrizioni e aiuti anti Covid

 

Francia vacanze

Che cosa ha annunciato in Francia il primo ministro Castex sulle misure anti Covid e anti crisi economica. Il punto di Enrico Martial

 

Il primo ministro francese Jean Castex ha tenuto il 12 novembre la conferenza stampa prevista a metà del lockdown “ammorbidito” e iniziato il 29 ottobre: tutte le misure restrittive restano confermate. Malgrado i segnali di rallentamento, il “picco” della seconda ondata deve ancora arrivare e sarebbe irresponsabile allentare la stretta proprio ora. Non solo: dopo il primo dicembre ci sarà ancora l’autocertificazione, solo i negozi di beni “non essenziali” potranno riaprire, non bar e ristoranti. Per Natale saranno possibili i viaggi anche da una regione all’altra, per festeggiare con i parenti stretti, ma niente assembramenti e veglioni di Capodanno. Sono previste ulteriori misure di sostegno, dalla proroga della cassa integrazione agli aiuti per le aziende chiuse, sostegni ai giovani e degli studenti che sono stati privati dei piccoli impieghi che permettevano loro di sostenersi.

Castex ha citato due indicatori principali: il numero di pazienti in rianimazione e il tasso di incidenza. La salita si è ridotta del 16% rispetto alla settimana scorsa: se il rallentamento continua, si raggiungerà il picco forse dall’inizio della prossima settimana e potrebbero iniziare a ridursi i pazienti accolti in rianimazione. Il ritorno a livelli accettabili richiede comunque tempo, da cui i possibili allentamenti di dicembre in vista dei regali natalizi. Il ministro dell’Economia Bruno Le Maire ha parlato di ulteriori 10mila euro di aiuti per esercizio commerciale, oltre a sostegni per gli affitti in credito di imposta (anche per le imprese fino a 5 mila dipendenti) e per la liquidità.

Il ministro della Salute, Olivier Véran, ha confermato che la pressione sul sistema sanitario aumenta ancora, soltanto meno lentamente. Dai 5 mila iniziali, negli ospedali ci sono 7700 letti di rianimazione, anche per malati e non-Covid; in Auvergne Rhone-Alpes, con un raddoppio da 600 a 1200 letti attrezzati. Molti interventi ordinari sono stati rimandati, medici e operatori sanitari in pensione richiamati e altri si cercano ancora. Pur nei toni rassicuranti della buona organizzazione, è parsa evidente la crisi di questa seconda ondata: sono di nuovo in corsi trasferimenti, finora 120 persone in rianimazione hanno cambiato ospedale e regione, e sono stati presi in carico i costi di un accompagnatore.

I medici di famiglia vengono progressivamente attrezzati per le cure a domicilio – sensori, telemedicina, ossigeno – così da ridurre il carico ospedaliero. I tempi di permanenza in rianimazione e in ospedale sono più brevi rispetto alla prima fase, sia per migliore anticipazione delle cure che per la più ampia gestione extra-ospedaliera. La Francia sta realizzando 2 milioni di test PCR alla settimana (circa 280mila al giorno di media, dunque qualcosa di più rispetto all’Italia), a cui si aggiungono i test antigenici, che sono in corso presso le Rsa, porti e aeroporti e dalla prossima settimana nelle scuole, per 1,2 milioni. Alcuni medici di famiglia sono in grado di fare i test antigenici (3000 nella giornata di ieri), le imprese inizieranno dalla prossima settimana, anche grazie ai 20 milioni di kit in arrivo da un appalto comune europeo.

Le scuole rimangono aperte per quanto possibile, ha detto il ministro dell’educazione Jean-Michel Blanquer. Nei licei, dove non si riescono a tenere tutti gli studenti in presenza, per struttura dell’edificio o numero di presenze, il 50% dell’insegnamento sarà a distanza. Elisabeth Borne, ministra del lavoro, ha sottolineato che anche lo smart working è gestito con maggiore elasticità rispetto a primavera: almeno un terzo dei lavoratori non può fare a meno della presenza diretta e continuativa in sede, soltanto il 23% lo pratica tutta la settimana.

La conferenza stampa cade in un clima di critiche dell’opposizione, in particolare di Les Républicains, che rimproverano l’incapacità di previsione della seconda ondata. In risposta a una domanda, Castex ha confermato che la preparazione c’è stata sin dai primi allentamenti dalle restrizioni di primavera: ma come negli altri Paesi europei ha sorpreso la rapidità e la forza della risalita dei casi e degli indicatori nello spazio di poche settimane.

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