Chiara Corrado, la vittima, era di San Giuliano (Pisa)
Chiara Corrado, la vittima, era di San Giuliano (Pisa)
Torre del Lago,  - Una lettera di scuse. Scritta e poi, probabilmente, cestinata senza esser statai mai spedita. È il manoscritto ritrovato dagli inquirenti nel cestino del container lungo via Ferrovia a Torre del Lago, dove viveva Graziano Zangari e dove l’operaio 46enne è accusato di aver ucciso a colpi di mazza la compagna di 40 anni, Chiara Corrado. Il biglietto di poche righe, scritto settimane prima dell’omicidio, era indirizzato a una coppia di anziani che, in passato, aveva ospitato la coppia nella propria abitazione.
Nella lettera Zangari si scusa di non aver pagato una bolletta e confessa ai due ex ’coinquilini’ di essere travolto da una forte passione per la 40enne di cui si dice innamorato. La stessa che lo avrebbe portato a trovare rifugio con lei nel container, dopo l’ennesimo problema avuto con vicini per i loro frequenti litigi. Il biglietto è un tassello del puzzle psicologico in cui è maturato il delitto che aiuta gli inquirenti a capire il tipo di relazione che si era instaurata tra la vittima e l’uomo accusato di esserne il carnefice. Nella lettera, della quale Zangari ha parlato anche durante l’interrogatorio di fronte al gip del tribunale di Paola, Rosa Maria Mesiti, sarebbe descritto il disagio psicologico della coppia. Lo stesso disagio di Zangari per il quale i suoi legali Francesco Sapone e Valerio Vianello chiederanno probabilmente una perizia psichiatrica. L’uomo infatti avrebbe ammesso di fronte al gup di essere stato sotto effetto della cocaina al momento del delitto.
Le indagini , coordinate dal sostituto procuratore Aldo Ingangi, intanto stanno scavando ad ampio raggio anche nelle rete di conoscenti versiliesi di Zangari e di Chiara. Tra cui anche i due destinatari della lettera. L’obiettivo: capire il quadro sociale nel quale i due si muovevano ma anche e se, possa aver influito la dipendenza dagli stupefacenti. Il gip del tribunale di Paola intanto ha dichiarato la propria incompetenza territoriale: adesso entro 20 giorni il gip di Lucca dovrà reiterare l’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Zangari cioè, entro breve, potrebbe essere trasferito al S.Giorgio di Lucca. L’uomo, di fronte ai magistrati calabresi si è detto dispiaciuto e ha chiesto scusa ai familiari della vittima. La stessa che ha ammesso durante l’interrogatoria di garanzia di aver ucciso la notte del 26 luglio al culmine di una lite per gelosia, con una mazza, poi si è coricato dormendo vicino al cadavere. Il giorno dopo l’uomo è andato a lavorare. Domani si terrà l’autopsia eseguita dal medico legale Stefano Pierotti. La caccia è aperta anche all’arma del delitto: una chiave inglese con cui il 46enne, prima di colpirla con la mazza, avrebbe aggredito Chiara.