Soldatessa arrestata per aver accettato una proposta di matrimonio da un suo tirocinante
Il caso fa discutere la Nigeria. Per l'esercito la donna ha commesso una grave violazione, mentre i gruppi per i diritti delle donne accusano i militari di discriminazione
Una giovane soldatessa è stata arrestata in Nigeria per aver accettato una proposta di matrimonio da parte di un suo tirocinante mentre era in servizio. La vicenda ha suscitato le critiche di diverse associazioni per i diritti delle donne e ha creato dibattito nel Paese.
Tutto è nato dopo che sui social è comparso il video in cui si vede la soldatessa accettare un anello da un uomo inginocchiato di fronte a lei. A proporsi alla soldatessa è stato un tirocinante del programma di formazione giovanile del governo nigeriano, il cosiddetto National Youth Service Corps, che prevede che i laureati ricevano un'istruzione militare dall'esercito.
Molti utenti, dopo aver visto il video, si sono congratulati con la coppia ma poi è arrivata la decisione dell'esercito nei confronti della soldatessa. "La sua era una condotta pregiudizievole per il buon ordine e la disciplina militare", ha detto alla Bbc il portavoce dell'esercito, il generale Clement Nwachukwu, secondo cui la donna ha violato il codice di condotta militare. Il compito dei formatori, ha aggiunto, "è quello di addestrare i membri dello Youth Corps e non indulgere in relazioni amorose con nessuno di loro", ricordando inoltre che il personale deve aver prestato servizio per tre anni prima di potersi sposare. "Se il soldato fosse stato un maschio? Come sarebbe stato percepito dall'opinione pubblica il suo gesto? Sicuramente sarebbe stato percepito come un approfittarsi di una tirocinante affidata alle sue cure per l'allenamento", ha aggiunto.
Gruppi per i diritti delle donne hanno criticato l'esercito, accusando i militari di aver discriminato la soldatessa. "Il divieto per il personale militare femminile di contrarre matrimonio per tre anni dopo l'arruolamento che non è invece applicabile al personale militare maschile è illegale e incostituzionale", ha denunciato Fumni Falana, presidente di Women Empowerment & Legal Aid.
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