Lo stato di emergenza prorogato fino a quando?
La condizione giuridica è attualmente in vigore fino al 31 dicembre. Cosa ha in mente il governo Draghi
Fino a quando sarà prorogato lo stato di emergenza covid? E cosa comporta per i cittadini? Attualmente in vigore fino al 31 dicembre 2021, si tratta dello strumento giuridico utilizzato per gestire la pandemia in Italia. Permette di attivare poteri straordinari in deroga alle leggi, per prendere decisioni tempestive. Il governo Draghi valuta se prorogarlo o meno, con l'orizzonte temporale di marzo 2022. Ma per farlo servirà un decreto e un passaggio parlamentare. I poteri speciali in questione sono quelli che il governo e la protezione civile possono esercitare quando viene dichiarato lo stato di emergenza.
La proroga dello stato d'emergenza covid in Italia
Per l'attuazione degli interventi si provvede in deroga a ogni disposizione vigente e nel rispetto dei principi generali dell'ordinamento giuridico. Il comitato tecnico scientifico, il commissario all'emergenza, l'uso delle mascherine, il distanziamento, le regioni a colori: sono tutti frutti dell'esercizio di questi poteri che il Consiglio dei ministri delibera. La durata dello stato di emergenza di rilievo nazionale non può superare i 12 mesi, ed è prorogabile per non più di ulteriori 12 mesi (articolo 24 comma 3 del codice della protezione civile).
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È per questo che il governo, lo scorso 22 luglio, ha inserito l'ultima proroga all'interno di un decreto legge. E questo ha un significato anche politico: il governo ha infatti bisogno di un passaggio parlamentare (la conversione del decreto in legge) per rendere stabili le misure e dunque la proroga dello stato di emergenza. Ora, se il governo Draghi vorrà prorogare di nuovo lo stato di emergenza che attualmente è previsto in scadenza il 31 dicembre, dovrà prendere una decisione a stretto giro e nel caso emanare un nuovo decreto. A meno di un mese dalla sua scadenza, ora il governo riflette sulla scelta da fare. L'ipotesi prevalente, al momento, è una proroga fino alla primavera del 2022.
Il governo ha dichiarato il primo stato di emergenza in Italia quasi due anni fa. Seguendo le indicazioni dell'Organizzazione mondiale della sanità , fu l'esecutivo Conte a decidere la misura. Il decreto legislativo numero 1 del 2 gennaio 2018 (codice della protezione civile), all'articolo 7 ("Tipologia degli eventi emergenziali di protezione civile"), lettera C dispone che gli eventi emergenziali di protezione civile sono "emergenze di rilievo nazionale connesse con eventi calamitosi di origine naturale o derivanti dall'attività dell'uomo che in ragione della loro intensità o estensione debbono, con immediatezza d'intervento, essere fronteggiate con mezzi e poteri straordinari da impiegare durante limitati e predefiniti periodi di tempo".
Nel corso di questi mesi passati in emergenza, diverse misure sono state adattate tenendo conto dell'andamento della curva epidemiologica. Dall'uso delle mascherine all'aperto al distanziamento, fino all'uso del green pass e più di recente del super green pass, tutto è possibile in base allo stato di emergenza che permette decisioni immediate. Lo stato di emergenza permette inoltre alla struttura commissariale di rimanere in piedi per l'acquisto, la distribuzione e la conservazione dei vaccini, così come è il fondamento del comitato tecnico scientifico.
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