Alex Schwazer: "Io vittima di un complotto: ho un’idea su chi possa essere colpevole, ma bisogna saperlo dimostrare"
Il marciatore si racconta dopo l'assoluzione: "Vorrei andare alle prossime Olimpiadi, ma serve che anche la giustizia sportiva riconosca la mia innocenza"
Alex Schwazer, ospite domani a Verissimo, racconta il suo stato d’animo dopo che il Tribunale di Bolzano lo ha assolto in seguito alla squalifica per doping nel 2016. Già ospite del festival di Sanremo 2021, il marciatore torna così a raccontare la sua storia, che presto diventerà anche una serie tv.
“Ho aspettato così tanto questo momento che non me ne sono ancora reso pienamente conto - spiega Schwazer - Nelle prossime settimane ripenserò a quello che è successo in questi anni. Quando è iniziata questa cosa non avevamo certezze che saremmo riusciti a dimostrare la mia innocenza e non sapevamo quando questo sarebbe potuto accadere”.
Il giudice nella sentenza ha affermato che le provette sono state alterate. E a Silvia Toffanin, il campione olimpico svela le sue sensazioni: “Ho un’idea su chi possa essere stato però bisogna saperlo dimostrare. Se sapessi i nomi li avrei già detti tempo fa nelle dovute sedi”.
La storia del presunto complotto ai danni di Alex Schwazer diventerà una serie tv
Ai microfoni del talk show Schwazer non ha dubbi sul fatto di ritenersi una vittima di un complotto: “Sicuramente è così. È stato un complotto nei miei confronti”.
Quattro anni e mezzo emotivamente molto difficili, fatti di sconforto ma anche di voglia di voler smascherare un’ingiustizia: “Ci sono stati degli alti e bassi. Il mio mondo, quello dello sport, mi ha fatto stare male. Non ho avuto nessun crollo psicologico perché sapevo di essere innocente. Dentro di me ho sempre avuto la speranza di fare chiarezza”.
Dopo l’assoluzione, il prossimo obiettivo per Schwazer sono le Olimpiadi di Tokyo, anche se c’è da superare l’ultimo scoglio legato alla giustizia sportiva per cui la squalifica è valida fino al 2024: “Mi sento bene fisicamente e ce la metterò tutta per andarci ma non sarà una cosa facile da ottenere a livello burocratico e giuridico. Serve una revisione per essere giudicato anche da un organo della giustizia sportiva. Sono innocente, ma a livello sportivo qualcuno fa ancora fatica ad accettarlo. Vorrei avere la possibilità di dimostrare la mia innocenza anche davanti a loro”.
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