A tessere le trame dei responsabili è Bruno Tabacci che presterà il simbolo del Centro democratico ai costruttori che domani al Senato (e poi forse anche alla Camera) daranno vita al nuovo gruppo. De Falco assicura: "Siamo già una decina". E Conte potrebbe fare a meno di Renzi

Ènato al Senato il gruppo unitario dei "contiani": sarà formalmente domani la giunta del regolamento a ratificare la nascita del gruppo "Centro Democratico" come da richiesta del senatore Gregorio De Falco, ex pentastellato ora al Misto. Il nome far riferimento alla formazione di Bruno Tabacci che - eletto alla Camera - presterà il suo simbolo 'Cd' ai 'costruttori' di palazzo Madama che fanno perno sugli eletti all'estero del Maie (Riccardo Merlo, Maurizio Buccarella, Adriano Cario, Raffaele Fantetti e Saverio De Bonis) a cui si sono aggiunti De Falco e l'ormai celebre Ciampolillo. Ma come spiegano a Today.it dall'enturage di Tabacci la composizione del gruppo apre una nuova possibilità per i 'responsabili' che dovessero palesarsi in Senato "non solo tecnica, ma di prospettiva politica".
"Dovremmo essere una decina" spiega all'Ansa il senatore Gregorio De Falco: "Stiamo discutendo. Si tratta di costruire il contenuto politico di un costituendo gruppo parlamentare - ha aggiunto in una pausa dell'incontro con gli altri senatori - che punta prima di tutto alla salvaguardia degli italiani in questo momento, e in vista della gestione dei fondi del Recovery".
Il presidente di Cd (Centro Democratico) Bruno Tabacci, esce da Palazzo Chigi
Se per ora al Senato non cambiano i numeri, visto che il nuovo gruppo annunciato da De Falco raduna senatori che già hanno votato la fiducia, sale a quota 324 il numero dei voti su cui potenzialmente può contare alla Camera Giuseppe Conte.
Si registra infatti oggi il passaggio di Fausto Longo al Maie dalla componente Popolo Protagonista (tre deputati alla Camera più la senatrice Tiziana Drago) che, pur dichiarando interesse alla operazione dei "volenterosi" non aveva votato la fiducia. Longo non aveva partecipato al voto che fece registrare 321 sì. A tale cifra vanno aggiunti 2 deputati di M5s allora assenti perché positivi al Covid, e ora Longo.
I tabacciani a sostegno di Conte
Tra i nuovi responsabili Carmelo Lo Monte, deputato messinese ex Dc ed ex Lega, che dal gruppo Misto è approdato tra i 'responsabili' del Centro democratico dopo essersi incontrato con Conte insieme a Tabacci: "Abbiamo parlato di politica", assicura all'adnkronos "non si è discusso di incarichi e ruoli, di quello, di capire gli assetti se ne occupa Tabacci che è il nostro condottiero".
"Intanto - assicura - siamo un gruppo destinato a crescere", dice parlando dei "costruttori". "Siamo - fa i conti soddisfatto Lo Monte - già in 13 alla Camera, tra domani e dopodomani ne arrivano altri, al Senato ci sono due componenti al lavoro e qualcuno farà ragionare anche i senatori di Italia Viva, di quel Renzi che è un bonsai della politica, uno che non guarda certo all'interesse del Paese".
Il punto sulla crisi di governo
Domani pomeriggio 27 gennaio inizieranno le consultazione del Capo dello Stato dopo le dimissioni presentate dal presidente del consiglio Giuseppe Conte. Mattarella "si è riservato di decidere e ha invitato il governo a rimanere in carica per il disbrigo degli affari correnti".
Se Pd, M5s e Leu si schierano al fianco del premier, ribadendo la necessità di allargare la maggioranza per garantire un governo stabile, le opposizioni di centrodestra chiederanno a gran voce lo scioglimento delle camere per andare al più presto a elezioni.
Ma Conte riuscirà a trovare i numeri per il Conte Ter? Il nuovo gruppo che potrebbe ufficialmente entrare nella maggioranza costituendosi come "centro democratico" al Senato ma anche alla Camera, deve prima affrontare un problema tecnico poiché il simbolo di Cd era stato 'prestato' a Piu' Europa di Emma Bonino per potersi presentare alle scorse elezioni senza dover raccogliere le firme. Dunque toccherebbe alla Giunta per il regolamento dirimere la questione.
Fatto sta che il pallottoliere, nonostante da fonti giallorosse trapeli un certo ottimismo, al momento sembra ancora non garantire non tanto il superamento dell'asticella della maggioranza assoluta, ovvero 161 sì, quanto numeri superiori e certi da rendere i 18 senatori di Italia viva non più determinanti.
E Renzi? L'ex premier continua a mantenere un basso profilo e riunirà i parlamentari di Italia Viva solo domani sera, quando si avrà contezza dei numeri della stampella del governo. Dal partito fanno sapere di non avere alcuna pregiudiziale sul nome di Conte per dar vita a un nuovo governo purché "sia solido e abbia un programma definito e all'altezza".
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