Paparazzi non potranno più fotografare Meghan, causa chiusa - EVENTI NEWS

venerdì 18 dicembre 2020

Paparazzi non potranno più fotografare Meghan, causa chiusa

 

Clic rubati, accordo in tribunale fra duchi di Sussex e agenzia

(ANSA) - LONDRA, 18 DIC - Accordo dinanzi alla giustizia britannica, e querela ritirata, in una delle azioni legali intentate da Meghan Markle contro la stampa popolare più intrusiva d'Oltremanica. Lo hanno annunciato oggi i suoi avvocati difensori a conclusione di un'udienza di fronte all'Alta Corte di Londra, dove era in corso il processo contro l'agenzia fotografica Splash News and Picture, attiva nel Regno Unito come negli Usa, accusata di aver pubblicato una foto rubata della duchessa di Sussex e del figlioletto Archie, all'interno di una proprietà privata in Canada, scattata poco dopo la decisione dell'ex attrice americana di rinunciare con il consorte Harry allo status di membri senior della famiglia reale britannica e di trasferirsi dl di là dell'Oceano alla ricerca di maggiore privacy e autonomia finanziaria.


    I dettagli della transazione non sono stati resi noti in toto. Una legale della parte lesa, Jenny Afia, ha tuttavia precisato che l'agenzia in questione si è impegnata a non perseguitare più con i propri paparazzi i Sussex e a non fotografare in avvenire i duchi, né Archie, né altri figli che dovessero venire.
    Meghan e Harry - il quale ultimo ha un conto aperto con i fotografi e con la stampa popolare britannica fin da bambino, quando visse lo shock della morte di sua madre, la principessa Diana, inseguita dai paparazzi a Parigi - restano intanto impegnati in altre cause: in particolare contro il gruppo editoriale che pubblica il Mail, denunciato per aver pubblicato e tagliato ad arte una lettera privata scritta dalla stessa duchessa al padre all'epoca del matrimonio con il secondogenito del principe Carlo e di Lady D. I Sussex si sono nel frattempo trasferiti in California, dove di recente hanno firmato contratti milionari con Netflix e Spotify per produrre trasmissioni televisive e podcast e finanziare iniziative sociali

Nessun commento:

Posta un commento