Perché l’Antitrust multa Corepla e difende Coripet - EVENTI NEWS

venerdì 20 novembre 2020

Perché l’Antitrust multa Corepla e difende Coripet


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Multa del Garante del mercato a Corepla: il consorzio ha ostacolato la concorrenza e l’innovazione nei servizi di avvio a recupero e riciclo delle bottiglie in pet per uso alimentare. Tutti i dettagli della decisione Antitrust sulla tenzone fra Corepla e Coripet

 

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha accertato che Corepla, il consorzio di filiera della plastica che fa parte del sistema Conai, ha abusato della propria posizione dominante nel mercato italiano dei servizi di avvio a riciclo e recupero degli imballaggi plastici in pet ad uso alimentare (bottiglie di plastica per acqua e bibite), che vengono offerti ai produttori chiamati a ottemperare agli obblighi ambientali. Per questo l’Autorità ha comminato una sanzione di oltre 27 milioni di euro dopo che, a ottobre 2019, aveva adottato misure cautelari per un’eliminazione delle pretese esclusive di Corepla sui materiali rinvenienti dalla raccolta differenziata urbana.

COSA HA FATTO COREPLA

Secondo il Garante, violando gravemente l’art. 102 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione europea, Corepla ha attuato un’articolata strategia volta a ostacolare l’operatività di Coripet, il consorzio costituito dai produttori di bottiglie in plastica per liquidi alimentari, in precedenza aderenti a Corepla, autorizzato ad operare in via provvisoria dal Ministero dell’Ambiente da aprile 2018 sulla base di un progetto innovativo di avvio a recupero e riciclo del pet.

Il progetto prevede la gestione di materiali rinvenienti, oltre che dalla tradizionale raccolta differenziata urbana, anche dalla progressiva installazione sul territorio di raccoglitori automatici (c.d. eco-compattatori), in grado di ricevere direttamente dai consumatori finali le bottiglie di plastica per liquidi vuote. In questo modo si stimola, sulla base di benefit economici incentivanti, la differenziazione nella raccolta di imballaggi plastici in pet ad uso alimentare e si consente l’attivazione del c.d. circuito “bottle to bottle”, esempio di attuazione di economia circolare.

Per acquisire il diritto ad operare permanentemente sul mercato, Coripet doveva comprovare la propria capacità operativa entro due anni dalla data di autorizzazione provvisoria, ma la sua attività è stata ostacolata da una serie di condotte abusive poste in essere da Corepla.

COSA HA ACCERTATO L’ISTRUTTORIA

In particolare, l’istruttoria condotta dall’Autorità presieduta da Roberto Rustichelli ha accertato che Corepla ha impedito a Coripet di accedere alla gestione dei rifiuti plastici riconducibili ai propri consorziati, sia ostacolando il raggiungimento di un accordo del nuovo entrante con l’Anci, sia rifiutandosi di stipulare con Coripet un accordo transitorio, che si era reso necessario per l’impossibilità di siglare direttamente un accordo con l’Anci.

L’intervento dell’Autorità ha dunque permesso di estendere meccanismi competitivi all’offerta di servizi di avvio a recupero e riciclo delle bottiglie in pet per uso alimentare, favorendo così le dinamiche concorrenziali previste dal Testo Unico Ambientale con vantaggi oltre che per la collettività, anche per l’ambiente.

Articolo pubblicato su energiaoltre.it

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