NAPOLI > CRONACA
«Non è una madre tutelante e protettiva nei confronti dei figli, sacrificava la tutela dei figli alla relazione con il compagno. Violenze ce ne sono state anche in passato ma lei ha sempre tutelato rapporto con il compagno». A questa conclusione è giunto il medico Francesco Villa, 66 anni, psichiatra e consulente del Tribunale dei Minorenni di Napoli per conto del quale ha eseguito accertamenti su Valentina Casa e Felice Dorice, madre e padre di Giuseppe Dorice, il bimbo di 7 anni picchiato a morte dal patrigno Toni Badre il 27 gennaio a Cardito (Napoli).
Il medico ha visitato la madre di Giuseppe due volte, alla luce di un incarico conferito lo scorso 11 marzo anche a un altro medico, la psichiatra Esposito. Per il medico il padre di Giuseppe (e di altri due bambine) durante gli incontri ha cercato di presentarsi come un padre amorevole anche se in realtà, ha affermato lo psichiatra rispondendo davanti alla Corte d'Assise di Napoli al presidente La Posta, «è stato un padre assente, nella vita dei bambini»
Si sono avvalse della facoltà di non rispondere le due maestre e la dirigente dell'istituto scolastico imputate per omessa denuncia. Si tratta delle maestre di Giuseppe e la preside della scuola di Crispano, nel Napoletano, frequentato della piccola vittima e dalla sorellina. Nove giorni prima della morte del piccolo Giuseppe le maestre inviarono una nota alla preside nella quale veniva denunciato che la sorellina della piccola vittima si era presentata in classe con un cerotto su un orecchio e tumefazioni sul volto. L'episodio è stato reso noto oggi: nel documento le maestre specificarono che la piccola, sollecitata dalle insegnanti, aveva riferito che quei segni di violenza sul volto erano frutto delle botte inferte dal patrigno. Dopo la nota le maestre vennero convocate dalla preside, ma il 28 gennaio, quando ormai Giuseppe era già morto.
Nessun commento:
Posta un commento